Disturbi di personalità
La categoria diagnostica “Disturbi di personalità”
La diagnosi del Disturbo paranoide di personalità prevede la presenza pervasiva, a partire dalla prima età adulta, di caratteristiche quali diffidenza e sospettosità nei confronti degli altri e delle loro motivazioni (interpretate come malevole). In tale quadro clinico le caratteristiche suddette sono presenti in molteplici contesti e si declinano in quattro o più elementi tra i seguenti: sospettosità infondata circa la possibilità di essere oggetto di sfruttamento o inganno da parte degli altri; dubbiosità ingiustificata circa la lealtà e l’affidabilità di colleghi o amici; difficoltà ad instaurare rapporti confidenziali con altre persone; tendenza ad intravedere umiliazioni o minacce in osservazioni altrui o eventi benevoli; tendenza a portare rancore; percezione di attacchi al proprio ruolo o alla propria reputazione che non risultano evidenti ad altre persone e rispetto ai quali si manifesta una prontezza a reagire; sospettosità ricorrente e ingiustificata circa la fedeltà del proprio partner. È possibile porre tale diagnosi in presenza delle caratteristiche sopra specificate qualora queste non siano dovute agli effetti fisiologici di una condizione medica di diverso tipo e qualora esse non si manifestino esclusivamente durante il decorso di altre condizioni quali il disturbo bipolare o il disturbo depressivo con caratteristiche psicotiche, la schizofrenia o un altro disturbo di tipo psicotico.
È possibile porre diagnosi di Disturbo schizoide di personalità in presenza di un quadro pervasivo di distacco dalle relazioni e ristretta gamma di espressioni delle emozioni in contesti interpersonali, ad esordio nella prima età adulta e ravvisabile in diversi contesti. In particolare, tale diagnosi presuppone che l’individuo manifesti quattro o più caratteristiche tra le seguenti: mancanza di desiderio o piacere circa la possibilità di intrattenere relazioni strette; marcata tendenza a preferire attività solitarie; scarso, o del tutto assente, interesse per il coinvolgimento in relazioni o esperienze sessuali con altre persone; tendenza a provare piacere in poche attività o in nessuna attività; assenza di amici o confidenti aldilà del contesto familiare stretto; indifferenza all’approvazione o alla critica altrui; distacco e freddezza emotiva. Le caratteristiche elencate non sono riconducibili agli effetti di altre condizioni mediche e non sono ravvisabili esclusivamente durante il decorso di altre condizioni quali un disturbo dello spettro autistico, la schizofrenia o un altro disturbo psicotico, un disturbo bipolare o un disturbo depressivo con caratteristiche psicotiche annesse.
La diagnosi di Disturbo schizotipico di personalità prevede la presenza pervasiva e generalizzata a diversi contesti, a partire dalla prima età adulta, di una serie di deficit di tipo sociale e interpersonale a cui si associano un acuto disagio, una minore abilità nell’ambito delle relazioni affettive, distorsioni di natura cognitiva e percettiva e un comportamento eccentrico. In particolare, in tale quadro di personalità, si riconoscono cinque o più elementi tra idee di riferimento, pensiero magico o convinzioni strane in grado di influenzare il comportamento dell’individuo e in evidente contrasto rispetto al contesto culturale di appartenenza, percezioni insolite, stranezza del pensiero e dell’eloquio, sospettosità, limitazioni o inadeguatezza dell’affettività, eccentricità e stranezza del comportamento o dell’aspetto, assenza di relazioni confidenziali ad eccezione di quelle legate al contesto familiare più stretto, ansia sociale eccessiva associata ad ideazione paranoide. È possibile porre tale diagnosi qualora tali caratteristiche non siano presenti esclusivamente durante il decorso della schizofrenia o di un altro disturbo di tipo psicotico o durante il decorso di un disturbo bipolare o di un disturbo depressivo che presentino caratteristiche psicotiche o di un disturbo dello spettro autistico.
Il Disturbo antisociale di personalità si manifesta come caratterizzato da una pervasiva inosservanza e violazione dei diritti altrui, ravvisabile in tre o più elementi tra i seguenti: mancanza di conformità alle norme sociali, disonestà, impulsività, aggressività, incuria per le condizioni di sicurezza proprie e altrui, irresponsabilità, mancanza di rimorso. Per porre tale diagnosi l’individuo deve avere almeno 18 anni e presentare un disturbo della condotta con esordio antecedente ai 15 anni di età. Inoltre, le caratteristiche sopra elencate non devono manifestarsi esclusivamente durante il decorso di altre condizioni quali schizofrenia o disturbo bipolare.
Il Disturbo borderline di personalità è caratterizzato dalla presenza pervasiva di un’evidente impulsività e di instabilità dell’umore, della rappresentazione di sé e delle proprie relazioni interpersonali. Tali caratteristiche si manifestano entro la prima età adulta e si presentano in molteplici contesti, declinandosi in cinque o più tra i seguenti aspetti cognitivi, comportamentali ed interpersonali: evitamento disperato dell’abbandono (reale o immaginato), instabilità delle relazioni interpersonali caratterizzate da un’oscillazione tra rappresentazioni negative o idealizzate dell’altro, instabilità del senso di identità, comportamento impulsivo e potenzialmente dannoso per il soggetto, ricorrenti comportamenti automutilanti o suicidari (gesti o minacce), instabilità affettiva associata ad una notevole reattività dell’umore, sentimenti di vuoto, rabbia intensa e spesso incontrollata, ideazione paranoide transitoria associata a condizioni di stress o sintomi di tipo dissociativo.
Il Disturbo istrionico di personalità è caratterizzato da un’eccessiva emotività e comportamenti volti alla ricerca dell’attenzione che iniziano a manifestarsi entro la prima età adulta in diversi contesti. In particolare l’individuo presenta cinque o più tra le seguenti caratteristiche: disagio laddove non si trovi al centro dell’attenzione, comportamento interattivo inappropriato (seduttivo o provocante), rapidi cambiamenti e superficialità nell’espressione delle emozioni, ricerca dell’attenzione per mezzo del proprio aspetto fisico, eloquio di tipo impressionistico, drammatizzazione ed esagerazione nell’espressione delle emozioni, suggestionabilità, tendenza ad attribuire alle relazioni interpersonali intrattenute una maggiore intimità rispetto a quella effettivamente presente.
Il Disturbo narcisistico di personalità è caratterizzato da un quadro pervasivo di grandiosità (manifesta o immaginata), bisogno di ammirazione e assenza di empatia, quali aspetti presenti in diversi contesti e il cui esordio avviene entro la prima età adulta. Nello specifico l’individuo presenta cinque o più caratteristiche tra le seguenti: un senso grandioso di importanza, fantasie di successo e amore ideale, attribuzione di unicità e specialità alla propria persona, richieste di eccessiva ammirazione da parte degli altri, pretenziosità e senso di diritto rispetto alla soddisfazione dei propri bisogni e delle proprie aspettative, sfruttamento interpersonale, mancanza di empatia, invidia o convinzioni di essere oggetto d’invidia, presunzione e arroganza negli atteggiamenti.
Sebbene tale quadro di grandiosità rappresenti la forma più conosciuta e facilmente riconoscibile del disturbo, questo può manifestarsi anche in una forma diversa e di più complessa identificazione: il disturbo narcisistico di tipo vulnerabile, in cui è possibile riscontrare aspetti quali depressività, ansia e vergogna.
Le due manifestazioni del disturbo risultano accomunate da un’instabilità dell’autostima e vari tentativi di regolazione della stessa, che possono assumere, per l’appunto, forme diverse.
Il Disturbo evitante di personalità si caratterizza per la presenza pervasiva di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo, quali elementi ravvisabili in più contesti a partire dalla prima età adulta. È possibile porre tale diagnosi nel momento in cui l’individuo presenta quattro o più tra le seguenti caratteristiche: evitamento delle attività lavorative legato al timore di andare incontro a critiche e disapprovazione, riluttanza a instaurare relazioni interpersonali se non in presenza della convinzione di incontrare approvazione e gradimento da parte degli altri, limitazioni nell’ambito delle relazioni intime dovute al timore di andare incontro ad umiliazione, preoccupazioni circa la possibilità di ricevere critiche e/o rifiuti in contesti sociali, inibizione legata a sentimenti di inadeguatezza nell’ambito di nuove situazioni interpersonali, percezione di sé caratterizzata da svalutazione e sentimenti di inferiorità rispetto agli altri, riluttanza ad impegnarsi in nuove attività per il timore che ciò si possa rivelare imbarazzante per la propria persona.
Il Disturbo dipendente di personalità è caratterizzato da una pervasiva ed eccessiva esigenza di accudimento dalla quale scaturiscono timori legati ad eventuali separazioni e comportamenti sottomessi e dipendenti, presenti in più contesti, a partire dalla prima età adulta. In particolare il soggetto presenta cinque o più tra le seguenti caratteristiche: difficoltà nel prendere decisioni indipendentemente dall’eccessivo ricorso a consigli e rassicurazioni altrui, bisogno che gli altri si assumano la responsabilità in buona parte dei domini della propria vita, difficoltà nell’espressione di disaccordo dovuta alla paura di perdere il supporto altrui, difficoltà di progettazione e azione sottesa da una scarsa fiducia nelle proprie abilità e nel proprio giudizio, tendenza a prestarsi allo svolgimento di atti e compiti non graditi pur di ottenere accudimento e supporto, sensazione di disagio in condizioni di solitudine sottesa dal timore di essere incapace di badare a sé, difficoltà ad accettare eventuali rotture relazionali con conseguente urgente ricerca dell’ingaggio di un’altra relazione intesa come fonte di accudimento, eccessive preoccupazioni circa la possibilità di ritrovarsi nella condizione di doversi prendere cura di sé autonomamente.
Il Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità consiste in un quadro pervasivo, ad insorgenza entro la prima età adulta, di caratteristiche quali perfezionismo, controllo e preoccupazione per l’ordine, presenti in molteplici contesti e interferenti in maniera negativa con la flessibilità e l’efficienza dell’individuo. Quest’ultimo, in tal caso, presenta quattro o più tra le seguenti caratteristiche: preoccupazione per dettagli, regole e programmi al punto tale da perdere di vista lo scopo delle attività intraprese; perfezionismo interferente con il completamento di progetti e compiti intrapresi; eccessiva dedizione alla produttività a costo di escludere svaghi e relazioni interpersonali dalla propria vita quotidiana; eccessiva coscienziosità e intransigenza in relazione a temi morali; incapacità ad allontanarsi da oggetti privi di valore; riluttanza nella delega di compiti o nella collaborazione con altri; avarizia nelle spese; rigidità.
Fonte di riferimento:
American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders DSM-5. Washington, DC: APA Press.